La caponata è sinonimo di Sicilia. Ogni provincia ha la sua ricetta, ma anche ogni famiglia ha la propria. Io seguo quella che ha sempre fatto a casa mia madre, che ancora mi spedisce due volte l’anno nei classici pacchi che arrivano con le meraviglie che lei cucina. La Caponata si può infatti conservare sottovuoto per diversi mesi, ed è la soluzione più immediata e di grande impatto quando hai ospiti improvvisi oppure non si ha voglia di cucinare. Il gusto agrodolce di questo piatto unico al mondo, è il valore aggiunto.
Preparare le melanzane: lavarle e tagliare a dadini, cospargerle di sale preferibilmente grosso e lasciare per almeno un’ora a scolare, sciacquare bene e asciugare e friggere in olio di semi di girasole, quindi con uno scottex metterle in un colapasta per perdere l’olio in eccesso. Una volta dorate mettere ad asciugare. Tagliare la cipolla, farla cuocere con un po’ d’acqua per almeno un’ora, aggiungere l’olio e farla rosolare , quindi il pomodoro e l’estratto e continuare la cottura. In un altro tegame , fare un soffritto veloce separatamente a olive, capperi e sedano (se volete il sedano più morbido potete prima sbollentarlo un po’), quindi aggiungerli nel sugo di pomodoro. Amalgamare bene, e unire le melanzane. A parte sciogliere lo zucchero nell’ aceto e unirlo alla fine. Servire la caponata fredda e magari prepararla un giorno prima, con il riposo si insaporirà maggiormente.